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NELL'OSPEDALE DOVE IL BAMBINELLO NASCE OGNI GIORNO

di Maria Elefante

Al reparto di terapia intensiva prenatale di Castellammare di Stabia, tra incubatrici e fasciatoi, ogni volta che viene alla luce prematuramente una nuova vita si fa festa. Come a Natale.-

Nelle case delle famiglie italiane il presepe e l’albero di Natale sono tornati negli scatoloni. Le feste sono finite da settimane. Non è così a Castellammare di Stabia in provincia di Napoli. Qui, nei corridoi dell’ospedale, resiste ancora la presenza simbolica del Natale. Perché? “Perché il Natale è una bellissima notizia di un bambino che nasce e che ha avuto la forza di venirci accanto”. È questa la frase che meglio rappresenta un avvento, una nascita. A pronunciarla in più occasioni è stato Monsignor Vincenzo Paglia, uno dei padri fondatori della comunità di Sant’Egidio.
Il Natale è la festa che ogni giorno si ripete in un reparto d’ospedale molto speciale. Quello della terapia intensiva neonatale, la Tin dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. In quel reparto si nasce due volte. Prima dal grembo materno e poi dall’incubatrice. E dopo due anni dall’avvio di quel reparto medici e infermiere hanno voluto creare una piccola comunità e festeggiare la nascita non solo di Gesù bambino ma di tutti i bambini prematuri. “Nessuno pensa di poter essere genitore di un bimbo prematuro e quando accade si è sempre impreparati. In questo reparto prima ancora che la professionalità e la competenza in medicina ho conosciuto l’umanità, l’amore”.
Lucia ha 31 anni, è la mamma di Ciro e Marco e alla presenza dalla pediatra Marianna Bussi, ha voluto raccontare la sua esperienza. “A fine estate ebbi un problema ma i miei bimbi erano ancora troppo piccoli per nascere – racconta Lucia – poi sono stata ricoverata nel reparto di Ginecologia e Ostetricia e lì il primo miracolo. Grazie alle sue cure, la dottoressa Eutalia Esposito ha fatto sì che i miei bimbi restassero nella mia pancia due settimane ancora. Quando sono nati pesavano poco più di un chilo ognuno. E poi il secondo miracolo, quello avvenuto nella Tin guidata dal dottor Roberto Cinelli. A loro vanno i miei ringraziamenti, così come alla dirigente dell’Asl Napoli 3 Sud la dottoressa Antonietta Costantini e a tutto lo staff del reparto”. I bambini di Lucia sono diventati anche un po’ figli dei medici e delle infermiere. Una squadra, la squadra della vita, che ha nomi e volti. Sono quelli di Antonella Veneziano, Piera Savarese, Elena Montesarchio, Antonietta D’Aniello, Dario Ummarino, Antonino Ciunfrini, Stefania D’Amora e Margi Scala.
Nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale, tra le incubatrici dotate di monitor per controllare in maniera continua tutti i parametri vitali ed emodinamici, tra le macchine piene di tubicini che aiutano i bambini a respirare ed i dispositivi che consentono ai più piccoli di alimentarsi per via endovenosa favorendo nel frattempo il più possibile l’alimentazione naturale con latte materno, ogni giorno la “squadra della vita” gioca la sua partita. E gioca per vincere. Sempre.
 
da www.famigliacristiana.it
@Riproduzione Riservata del 02 febbraio 2019
 
 
 
 

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