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Il Bosco del Vignolo diventa una zona di conservazione della biodiversità


da www.laprovinciapavese.gelocal.it

La Ue riconosce che i 25 ettari alle porte di Garlasco tutelano la flora e la fauna selvatiche e autoctone.-

GARLASCO. L’Oasi del Bosco del Vignolo di Garlasco è stata promossa da Sito di importanza comunitaria a Zona di conservazione riconosciuta a livello europeo. I motivi sono molti, ma soprattutto i progetti di tutela delle specie animali e vegetali locali.
Tante rarità

Di pregio la presenza del Pelobate fosco, piccolo rospo nativo della Pianura Padana e a rischio di estinzione, oggetto nel 1998 assieme alla quasi altrettanto rara ed endemica Rana di Lataste, ad un progetto di reintroduzione in collaborazione con il Parco del Ticino e l'Università di Pavia. La presenza del gambero di fiume e della Licena delle paludi, una bella farfalla localizzata in pochi luoghi a livello locale. E poi habitat vegetali protetti dalla Comunità (ora Unione) Europea, su tutti i boschi di Ontano, pianta di rara bellezza.
La gestione
L'Oasi Bosco del Vignolo è un'area di pregio ambientale di 25 ettari situata vicino alla frazione Bozzola di Garlasco «Specificatamente – sottolinea il responsabile della Lipu Fausto Pistoja che si occupa della gestione – il Bosco del Vignolo fa parte della rete Natura 2000 ed è diventata da pochi anni, in seguito all'approvazione del Piano di Gestione, Zona speciale di conservazione». Le aree che compongono la rete Natura 2000 non sono riserve rigidamente protette dove le attività umane sono escluse; la Direttiva Habitat, emanata a livello europeo nel 1992 e recepita dall'Italia nel 1997, con questa accezione intende garantire la protezione della natura tenendo «conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali».
Un altro elemento innovativo è il riconoscimento dell'importanza di alcuni elementi del paesaggio che svolgono un ruolo di connessione per la flora e la fauna selvatiche, come detto, garantendone la biodiversità. In questo contesto si inquadra il Bosco del Vignolo che contiene in sé specie arboree e faunistiche autoctone di notevole valore naturalistico.

50 anni di storia
«L'Oasi Lipu Bosco del Vignolo – prosegue Pistoja - ha compiuto da poco 20 anni di vita. Il progetto iniziale ruota attorno ad un primo nucleo di terreni acquistati dal Comune di Garlasco negli anni '70 proprio per preservare i peculiari ambienti umidi di risorgiva, tipici di questa area della Pianura Padana. L'Oasi vera e propria è nata nel 1998 da una convenzione stipulata tra il Comune di Garlasco, il Parco lombardo della Valle del Ticino e la Lipu, che gestisce le attività di conservazione della natura e di educazione e sensibilizzazione ambientale. La notevole diversità ambientale dell'Oasi si riflette nella numerosa e varia avifauna presente, che annovera sia specie tipiche degli ambienti boschivi (come Cince, Scriccioli, Rigogoli, Cuculi e Ghiandaie) che quelle caratteristiche degli ecosistemi palustri (Aironi, Anatre, Gallinelle e Martin pescatori, ma anche anfibi come le due specie di rane rosse, la Raganella, il Rospo smeraldino e i due Tritoni di pianura, ovvero il Crestato e il Punteggiato)».
In primavera, dove il bosco è più fitto caratteristici sono i canti e richiami, accompagnati dal rapido tambureggiare del Picchio rosso maggiore e del Picchio rosso minore, le "risate" del Picchio verde, e dai segnali d'allarme del Lodolaio, un rapace cacciatore di piccoli uccelli e libellule. Un piccolo angolo di Paradiso, scrigno della biodiversità a pochi chilometri da Pavia. —

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