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Diocesi di Tortona: Prime indicazioni pastorali sul funerale cristiano

di Claudio Baldi
da www.diocesitortona.it
@Riproduzione Riservata del 15 novembre 2019
Il vescovo ha incontrato le imprese di onoranze funebri che operano nel territorio.-
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TORTONA - Si ètre comunità, il lavoro delle imprese funerarie incontra, nella maggior parte dei casi, il ministero dei parroci, che insieme ad esse – seppur con ruoli chiaramente distinti – si trovano a organizzare il momento delle esequie. Le mutate situazioni sociali, la molteplicità di richieste e di usi – a volte lontani dal senso cristiano delle esequie, ma che trovano sempre più accoglienza e spazio anche tra i fedeli – hanno reso utile questo momento per un reciproco scambio di idee.
Il vescovo ha fatto partecipi i presenti (21 aziende in tutto) del pensiero della Chiesa riguardo alla salvaguardia di alcuni fondamentali principi che si esprimono in uno stile celebrativo che non impoverisca o addirittura snaturi la peculiare caratteristica dei funerali cristiani, fondati sull’annuncio della risurrezione di Cristo e della speranza della vita eterna.
L’occasione è stata quanto mai opportuna anche per la consegna di una “Nota pastorale sui funerali cristiani” che, anticipata venerdì sera, sarà distribuita anche ai presbiteri nel prossimo incontro di giovedì 21 novembre.
La “Nota”, che ha come riferimento i documenti normativi già messi a disposizione dal magistero, è, come tale, pensata per la comunità cristiana; è poi rivolta soprattutto a chi opera nella pastorale, anche se alcuni indicazioni riguardano le stesse imprese, che sono per di più collaborative. Non mancano a volte alcune difficoltà, ma tutte certamente superabili nel dialogo e nel rispetto reciproco.
Monsignor Viola ha percorso il pensiero cristiano sulla morte, partecipazione al mistero della Pasqua di Cristo, chiedendo che i parroci possano mantenere un contatto diretto con i famigliari del defunto, ma toccando anche gli aspetti più delicati della cremazione, affermando che la Chiesa ha sempre preferito la sepoltura del corpo dei defunti, come la forma più idonea a esprimere la pietà dei fedeli verso coloro che sono passati da questo mondo al Padre.
Nel caso di consegna delle ceneri ai parenti per la conservazione in casa, in quanto viene sottratta alla comunità la dimensione sociale del ricordo, è richiesto il permesso del vescovo, mentre non è permessa la dispersione delle ceneri in natura.
È stato chiarito che la veglia funebre venga tenuta in chiesa o, nei casi oramai rari, nella casa del defunto o in casa di riposo perché luoghi dove la persona ha vissuto; si escludono le “Case funerarie” poiché sono ambienti semplicemente funzionali e lontani da qualsiasi legame con la vita del defunto e con la comunità.
Su questo il vescovo ha ribadito di aver già dato disposizioni ai pastori.
Alcuni dei presenti hanno preso la parola per ulteriori chiarimenti in un dialogo pacato e costruttivo, nella considerazione reciproca.
Questo è stato infatti il grande frutto dell’incontro: potersi conoscere reciprocamente ed è stato significativo che molte imprese abbiano colto tale opportunità perché, nel rispetto tra le esigenze delle esequie religiose e la professionalità di ciascuno, si mantenga una serena collaborazione tra i pastori e le imprese funerarie.

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